San Raffaele Montecompatri Casa di Cura privata accreditata - Via di S. Silvestro, 67 00040 Montecompatri (RM) Tel: 06947811 info.mcompatri@sanraffaele.it

giovedì 23 maggio 2013

Paranoia: il caso del presidente Schreber

Quando Daniel Paul Schreber pubblica nel 1903 le sue "Memorie di un malato di nervi", Freud vi trova un ottimo spunto per consolidare la sua teoria sulla paranoia. Nel 1910 esce lo scritto "Osservazioni psicoanalitiche su un caso di paranoia (dementia paranoides) descritto autobiograficamente" dove Freud tenta di interpretare in senso psicoanalitico la struttura delirante di Schreber.
Daniel Paul Schreber, Presidente della Corte d'Appello di Dresda all'età di 42 anni accusa un grave attacco di ipocondria, superato con buon compenso dopo sei mesi di ricovero nella clinica del dott. Flechsig. Seguono circa otto anni in cui Schreber gode di buona salute e viene gratificato dal successo della sua attività professionale forense. Tuttavia, in seguito ad un avanzamento di carriere e alla nomina di Presidente della Corte d'Appello di Lipsia, riemergono i sintomi del disturbo ipocondriaco insieme ad uno strutturato sistema delirante di tipo mistico. Egli si crede investito di una missione di redenzione dell'umanità alla quale è chiamato da Dio a restituire la beatitudine. La condizione affinchè ciò accada è lagata alla lenta trasformazione di lui in una donna. Egli non "desidera" questa trasformazione di sesso ma è condizione irrinunciabile di un piano provvidenziale (chiamato Ordine del Mondo). Da queste premesse nasce tutta una serie di convinzioni deliranti circa l'intelletto umano: ogni uomo è costituito da sottilissimi nervi creati dalla divinità al momento della nascita e destinati a ricongiungersi con Dio dopo la morte.
 
L'interpretazione freudiana della paranoia prevede l'assunto secondo cui alla base del delirio paranoide vi è una forte componente omosessuale non accettata dall'IO. In base a tale considerazione l'attrazione che Schreber prova nei confronti del dott. Flechsig viene camuffata. Quest'ultimo assurge alla dignità di essere divino e il desiderio carnale diventa rapporto spirituale. La struttura delirante appare quindi il risultato di un lavoro psichico notevolmente intenso, in cui l'amore-odio svanisce attraverso la proiezione e lo spostamento fino ad arrivare alla persecuzione. La proposizione "Io (uomo) amo lui (uomo)" diventa "Io non l'amo - Io l'odio", ed infine per proiezione si trasforma in "Io non l'amo, io l'odio perchè egli mi perseguita" (Freud, 1910,389). Attraverso il delirio vi è un tentativo di contenere con il pensiero ciò che è stato rigettato, ma questo rigetto esige un costante lavoro psichico. Scrive Freud:"La formazione delirante che noi consideriamo il prodotto della malattia costituisce in verità il tentativo di guarigione, la ricostruzione". L'interesse mostrato da Freud per Le Memorie di Schreber e  i meccanismi deliranti della paranoia, rappresentano il primo tentativo della psicoanalisi di affrontare le psicosi e comprendere, a differenza di una psichiatria meramente descrittiva, il significato latente della struttura delirante.

Nessun commento:

Posta un commento